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INTERVISTA CON STEFANO ASUNI, CEO DI G&G COMPOSITI SRL DI NOVARA

Intervista con Stefano Asuni, Ceo di G&G Compositi Srl (www.gegcompositi.it). L’azienda di Stefano nasce circa 40 anni fa  per produrre spoiler in alluminio per il settore racing. Nel tempo l’evoluzione dei materiali e la collaborazione con Dallara Automobili porta G&G a produrre componenti in composito carbonio e vetroresina per le maggiori aziende del settore automotive di lusso e racing. Negli ultimi mesi l’azienda sta approcciando anche il settore aerospace grazie alle importanti certificazioni acquisite IATF e ISO 9100.

STORIE STRAORDINARIE DI SUCCESSO

Ciao Stefano, come si diventa CEO di una azienda come la tua?

Sono cresciuto in azienda con mio padre e ho sempre seguito tutti i reparti nei quali ho anche lavorato. Con il tempo e con il crescere dell’azienda il mio ruolo è diventato più strategico sul lato tecnico e commerciale. Sono passato dalla produzione all’ufficio seguendo i reparti commerciali e l’ufficio tecnico nonché l’organizzazione di tutto il processo.

Dal 2012 ad oggi l’azienda ha avuto una grande crescita: siamo passati da 4 operatori a 64. La G&G è diventata un azienda verticalizzata capace di seguire ogni progetto dall’idea del cliente sino al suo completo sviluppo e questa è per me una grande soddisfazione che ci ha permesso di partecipare a progetti molto importanti con Ferrari, Dallara, Lamborghini, Magna, ecc.

gegcompositi

Ho avuto il piacere di lavorare con i Responsabili di reparto della tua azienda e in quelle occasioni ho toccato con mano quanto stai dicendo. G&G Compositi rappresenta l’eccellenza italiana. Quale convinzione potenziante è alla base di tutto questo?

Vivo il mio lavoro come una sfida continua, dall’inizio di ogni progetto e fino alla sua realizzazione. Ogni dettaglio è diverso da quello precedente e questa sfida è per me un grande stimolo a fare ogni giorno del mio meglio.

Questo dover prevedere ogni minimo errore rende questa attività affascinante e avvincente. Gli ostacoli e le problematiche da superare sono molti per ogni progetto e questo ci ha spinti ad evolverci per essere in grado di dare risposta ad ogni tipo di richiesta. Nei mondi del racing, automotive e aerospace non ci si può permettere di essere in ritardo e se da una parte questo ci mette pressione, dall’altra ci ha insegnato a lavorare in modo efficace ed efficiente nei tempi prestabiliti.

Qual è stato il tuo più grande successo?

Il mio più grande successo è stato traghettare G&G Compositi fino al giorno d’oggi. Siamo stati capaci di trasformare un’azienda a conduzione famigliare in una piccola-media industria in un settore molto complesso .

Il successo non è stato solo mio ma di tutto il mio Team che, in questi anni, mi ha sempre seguito. In loro ho trovato delle persone in cui aver fiducia e che hanno creduto in me anche quando le mie decisioni potevano sembrare azzardate.

Nel tempo ho imparato a condividere con loro le mie strategie e le mie emozioni e questo mi permette di riuscire a prendere decisioni a volte anche molto complesse.

Cosa ti ha spinto a realizzare tutto questo?

Mi sono posto diverse volte questa domanda. Da piccolo ero un bambino curioso e quando andavo in azienda con mio padre facevo sempre un sacco di domande su tutto e dove c’era un lavoretto da fare non tiravo mai indietro.

Quando ho finito gli studi ho provato ad aprire una mia azienda nel settore informatico e ho commesso diversi errori ma proprio questi errori mi sono serviti quando mio papà è venuto a mancare e ho dovuto prendere in mano l’azienda. In quegli anni non stavamo vivendo un momento positivo perché i mercati cambiavano velocemente e noi non eravamo pronti al nuovo mondo dei compositi.

Credo però che la vera risposta alla domanda sia racchiusa nel fatto che adoro le sfide. Avevo capito che tutti, in quel momento particolare, contavano su di me. Io ero spaventato ma non potevo darlo a vedere, avevo dei bimbi piccoli, una famiglia da mandare avanti e dei dipendenti che, se pur pochi, contavano su di me.

Non volevo fallire e, con la famiglia al mio fianco, ho fatto come fanno i pugili quando subiscono un colpo: sono caduto ma mi sono rialzato. Le sfide però non finiscono mai e anche nei momenti più delicati oggi posso contare sulle persone che mi affiancano e che sono la mia arma vincente.

Qual è l’ingrediente fondamentale?

Ci ho messo tanta umiltà e tanto sacrificio personale e della mia famiglia. Ho accettato i miei limiti e ogni giorno mi impegno per superarli imparando nuove cose.

Qual è stato l’ostacolo più grande da superare?

Ne ho dovuti superare tanti ma il primo e il più duro è stato quello collegato al cambio generazionale. Mio padre si è ammalato e in poco tempo ci ha lasciati. Io ho dovuto guidare l’azienda ma questo passaggio non è stato visto in maniera positiva da alcuni clienti che non mi conoscevano ancora molto bene, erano legati a mio padre ed erano preoccupati e diffidenti nei miei confronti.

Ero giovane, avevo 26 anni e mi sono trovato in un mondo dove le persone con cui mi relazionavo avevano quasi tutte il doppio dei miei anni ed erano veterani del settore.

Quali capacità hai utilizzato per superare le difficoltà?

Sicuramente tanto spirito di adattamento. Vista la situazione ho dovuto studiare ogni fase del mio lavoro. Non ero pronto e ho dovuto imparare velocemente a relazionarmi con i clienti e con il tempo sto imparando a condividere con il mio Team. Uno dei miei difetti più grandi è stato quello di voler seguire personalmente ogni fase dei vari progetti ma il tempo e l’esperienza mi stanno insegnando ad avere fiducia dei miei collaboratori e a delegare loro parte del lavoro.

Cosa vedi nel futuro?

Domanda molto difficile, soprattutto in questi giorni. L’Italia uscirà ferita nel cuore e nell’economia dal COVID-19 ma credo che noi italiani abbiamo la capacità di improvvisare ed adattarci.

Al mio Team ho chiesto di stringere i denti e di non perdere di vista lo scopo: il futuro è dietro l’angolo, dobbiamo crederci e non dire mai che non ce la possiamo fare. Il “non ce la faccio” è un blocco mentale di fronte al quale non possiamo fermarci: con impegno e costanza si può arrivare lontano.

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